Salvavita Anziani Smart: un aiuto in più anche ai pazienti diabetici

Quali sono i segnali, come fare la diagnosi e le tecnologie di aiuto per una delle patologie più diffuse.
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Sempre più persone in Italia soffrono di diabete mellito, una malattia per cui l’organismo non produce sufficiente insulina o non risponde normalmente a questa sostanza con la conseguenza di avere livelli eccessivi di glucosio nel sangue. I sintomi e segnali che la persona soffre di diabete sono:

  • diuresi e sete aumentate con perdita involontaria di peso;
  • danni ai nervi e problemi di sensibilità;
  • danno ai vasi sanguigni con aumentato rischio di infarto, ictus, malattia renale cronica e perdita della vista.

La diagnosi di diabete si fa controllando i livelli di glucosio nel sangue e i soggetti affetti da questa malattia devono seguire una dieta povera di carboidrati raffinati e zucchero, grassi saturi e alimenti pretrattati. A questo si aggiunge la costante attività fisica e l’assunzione di farmaci per ridurre lo zucchero nel sangue. Il diabete mellito si distingue dal diabete insipido, patologia rara che non aumenta il glucosio nel sangue, ma solo la diuresi.

Glicemia e insulina: parole chiave per chi soffre di diabete

I tre nutrienti principali della dieta sono carboidrati, proteine e grassi e gli zuccheri rappresentano un tipo di carboidrati. Gli zuccheri si dividono tra semplici e complessi e lattosio, carboidrati e zuccheri complessi devono essere degradati in zuccheri semplici per essere assorbiti dall’organismo.

Una volta assorbiti sono convertiti in glucosio, fonte di energia che viene assorbito dalle cellule. Questa sostanza si trova anche in grassi e proteine.

L’insulina è un ormone rilasciato dal pancreas e controlla la quantità di glucosio nel sangue favorendo l’assorbimento da parte delle cellule. Qui il glucosio viene usato immediatamente o immagazzinato come grasso e amido.

I livelli di glucosio nel sangue aumentano dopo il pasto e si ristabilizzano nelle 2 ore successive, con la riduzione della produzione di insulina e devono mantenersi tra i 70 e 110 mg/dl. Quando si assumono molti carboidrati i livelli aumentano ancora di più e in soggetti di età superiore ai 65 anni sono aumentati.

Se l’organismo non produce abbastanza insulina per trasportare il glucosio nelle cellule questo si accumula nel sangue, portando alle complicanze del diabete.

Assistenza da remoto ai pazienti diabetici

Oggi la scienza permette di assistere da remoto i pazienti diabetici con un sensore sottocute, che manda un segnale di allarme in caso di pericolo invitando la persona ad alzare il livello glicemico nel sangue. In altri casi si applica al braccio o alla pancia un microinfusore monouso di insulina, grazie a tecnologie innovative che permettono di salvare la vita ai malati più gravi di diabete.

Un altro modo per assistere da remoto i pazienti diabetici è di usare il braccialetto salvavita Seremy, che monitora i parametri vitali della persona e invia ai famigliari un allarme in caso di anomalie o, se il paziente si sente male, permette di azionare il pulsante SOS e chiedere aiuto ai numeri memorizzati nel dispositivo.

In caso di emergenza il braccialetto SEREMY, ipoallergenico e resistente all’acqua permette di chiedere aiuto e salvare la vita a chi lo indossa.

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