L’Italia con il Giappone è una delle nazioni più longeve al mondo e gli ultimi dati ISTAT segnalano la presenza di ben 180 anziani ogni 100 bambini. Si tratta del ben noto fenomeno dell’inversione demografica, dovuto all’aumento dell’aspettativa di vita e al calo delle nascite, come accade in tutti gli Stati con una economia avanzata.
Questo porta a importanti conseguenze sociali, economiche e valoriali e a una serie di criticità che sono emerse proprio durante la pandemia da COVID-19. La fascia di età che ne ha risentito maggiormente sono stati proprio gli over 65.
Le conseguenze della pandemia sugli anziani
Con l’emergenza sanitaria sono drammaticamente emerse le esigenze delle persone anziane, fragili e con più patologie ovvero quelle su cui il virus ha gli effetti più gravi. Non a caso la pandemia è stata caratterizzata da tanti focolai nelle case di riposo e altrettanti lutti che hanno dominato il palinsesto dei telegiornali. Accanto ai decessi è stata sottolineata l’importanza di stare vicini all’anziano nonostante le misure di distanziamento sociale, lockdown e isolamento dai familiari per evitare il contagio.
Si tratta di misure sicuramente essenziali, ma che portano con sé una scia di tristezza, depressione e solitudine oltre alle difficoltà pratiche e psicologiche.
Isolamento: un problema per gli over 70
In Italia il 40% degli over 75 vive solo e se la fragilità di queste persone era contenuta dai contatti sociali con parenti e familiari, la pandemia ha portato alla luce tutta la criticità di questa situazione. Non a caso società come Senior Italia hanno attivato numeri verdi Anti Solitudine già durante la prima ondata della pandemia, riproponendo il servizio a fine novembre 2020 e durante le feste del Natale.
Proprio il trascorrere i giorni di festa da soli rischia di aggravare le condizioni psicologiche dell’anziano. Tuttavia, uno studio di Senior Italia Ferderanziani ha evidenziato come la maggiore paura degli over 65 è quella di essere contagiati, ma soprattutto di contagiare le persone care.
Nonni e nonne desiderano sicuramente stare accanto ai nipoti, ma vogliono farlo con tutte le precauzioni, sottoponendosi a tamponi frequenti e indossando la mascherina in presenza di altre persone. Gli anziani in questa circostanza hanno saputo dimostrare una resilienza pazzesca e una positività e capacità di adattamento che le nuove generazioni non hanno. Si tratta del principale valore aggiunto della vecchiaia contemporanea, che vede l’anziano combattere per lungo tempo con la malattia e lo rende capace di affrontare meglio anche la solitudine.
Salvavita per anziani: un acquisto sempre più importante
In un contesto in cui gli anziani vengono isolati assume una sempre maggiore importanza l’acquisto di salvavita per anziani, in modo da potersi prendere cura dei propri cari anche a distanza. I modelli più avanzati come il braccialetto salvavita SEREMY offrono all’anziano non solo il tradizionale pulsante SOS, ma anche funzionalità extra come il monitoraggio del sonno, dell’attività fisica e dei battiti cardiaci o l’allontanamento dalle zone di guardia nel caso di malati di Alzheimer.
Per questo si tratta di un prodotto sempre più apprezzato dalle famiglie, che vedono nel braccialetto salvavita la migliore soluzione per assistere da remoto i propri cari.
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