Perdita di memoria negli anziani: cosa è e come prevenirla

Nell’anziano la perdita di memoria occasionale è fisiologica, ma se gli episodi aumentano potrebbero essere una spia di demenza o Alzheimer.
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Molte persone con l’avanzare dell’età vanno incontro a perdite della memoria e hanno maggiore difficoltà a ricordare date e eventi o fatti passati. A seconda del livello di gravità la perdita di memoria si manifesta in diversi modi, vediamo quali sono e come intervenire.

Come si manifesta la perdita di memoria negli anziani

Piccoli episodi di perdita della memoria sono normali e possono essere causati da ansia e stress, ma se la perdita di memoria ostacola le attività quotidiane e crea difficoltà allora è importante rivolgersi al medico per individuare le cause.

La perdita di memoria può essere il segnale di patologie anche invalidanti come il disturbo cognitivo lieve o nei casi più gravi la demenza o Alzheimer. I medici consigliano di prestare attenzione a:

  • Difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane;
  • Difficoltà a riconoscere persone o luoghi familiari:
  • Impossibilità a concentrarsi, esprimere giudizi e completare le frasi;
  • Sbalzi di umore improvvisi.

La perdita di memoria può essere transitoria o stabile e progressiva e il recupero dipende dalle cause e di volta in volta è totale, parziale o nullo.

La perdita di memoria causata da demenza o Alzheimer

Molto spesso nell’anziano la perdita di memoria è spia di demenza o Alzheimer e genera stati confusionali e perdita del linguaggio. Oggi l’Alzheimer riguarda il 5% degli over 60 e si tratta di un processo degenerativo irreversibile che porta l’anziano ad avere bisogno di assistenza 24 ore su 24.

Dalla difficoltà a portare alla mente informazioni acquisite di recente i sintomi si aggravano. Oltre a questo ci sono anziani con deficit cognitivo lieve e problemi di memoria a breve termine, ma ricordano bene eventi e fatti del passato.

I rimedi e la prevenzione della perdita di memoria dell’anziano

Se i deficit mnemonici diventano frequenti è bene fissare un appuntamento con il medico per capire la causa. Lo specialista farà l’anamnesi del paziente e individuerà il trattamento migliore per risolvere il problema. In questo caso alla visita è bene che siano presenti un familiare o un caregiver per indicare i sintomi.

Se la memoria cala per l’uso di farmaci il problema si risolve modificando la terapia e mentre per prevenire il decadimento cognitivo è bene evitare l’abuso di alcol, tabacco, oppure a le cattive abitudini alimentari, adottando uno stile di vita più sano. Se il medico sospetta una demenza o trova anomalie durante l’esame neurologico richiederà una RMI (Risonanza Magnetica per Immagini) o una TC (Tomografia Computerizzata) per verificare la presenza di altre patologie.

Per prevenire la perdita di memoria sono fondamentali le vitamine del gruppo B essenziali al metabolismo cellulare e la loro integrazione serve a supportare le funzioni cognitive. Non solo: le vitamine B6, B12 e i folati sono i principali “attori” nel corretto metabolismo dell’omocisteina. Per questo è importante assumere folati e vitamina B12 sopra la RDA, ovvero la dose giornaliera raccomandata, assumendo integratori per memoria e concentrazione.

Altrettanto importanti sono gli acidi grassi Omega 3 che limitano il decadimento cognitivo e migliorano umore e concentrazione.

Malati di Alzheimer e fuga: il supporto di Seremy

Il consiglio di Seremy è di dotare l’anziano che soffre di perdita di memoria e Alzheimer di un bracciale salvavita con funzioni di segnalazione dell’allontanamento dalle zone di guardia. In questo modo si controlleranno i movimenti della persona oltre ai parametri vitali per garantire una migliore assistenza.

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