Cohousing anziani: cosa sono e quali opportunità offrono

Un nuovo modo di abitare, perfetto per combattere isolamento e solitudine della terza e quarta età.
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Forse non lo sai, ma quando i genitori diventano anziani c’è una valida alternativa alla casa di riposo. Si tratta del co-housing per anziani, luoghi in cui possono vivere insieme ad altri anziani e farsi compagnia, anche con il supporto a distanza di un braccialetto salvavita come Seremy.

L’ultima novità nel settore dell’assistenza anziani è proprio il co-housing, perfetto per combattere isolamento e solitudine della terza e quarta età. Il fenomeno è tipico del Nord Europa, ma piano piano si sta affermando anche in Italia. Scopriamo di più.

Cosa è il co-housing e perché non trascurare il fenomeno

Come dimostrano i dati, in Italia la popolazione anziana continua ad aumentare, ma non solo. Il 30% delle persone oltre i 75 anni di età vivono sole, in case troppo grandi e poco adatte ad ospitare un anziano. Per questo anche in Italia si sta affermando il co-housing, che ha vantaggi economici, emotivi e sociali. Vediamo brevemente di cosa si tratta e perché questa soluzione è diversa dalle case di riposo tradizionali. Senza dimenticare che anche le strutture di co-housing possono decidere di dotare l’anziano di braccialetti salvavita come Seremy, per aggiungere al suo benessere la tranquillità dei famigliari.

Le co-housing sono strutture in cui gli anziani vivono assieme facendosi compagnia. Ogni anziano ha una camera privata, ma anche spazi comuni da condividere con gli altri ospiti come la cucina o la sala relax. Naturalmente si tratta di una soluzione abitativa perfetta per chi ha ancora una buona autosufficienza, ma soffre di solitudine nelle lunghe ore da solo a casa. Ecco allora che parlare di co-housing significa parlare di autonomia e socialità, dato che è l’anziano a decidere quanto tempo trascorrere da solo e quanto in compagnia, impegnato nelle attività collettive proposte dalla struttura.

Chi scegliere di vivere in co-housing può contare su serate di animazione e intrattenimento, ma anche sull’accompagnamento al cinema, al teatro o al ristorante come avviene nei migliori centri diurni, senza dimenticare l’assistenza sanitaria per gli ospiti con particolari necessità mediche.

Tutti i vantaggi di vivere in co-housing

Come puoi vedere, vivere in co-housing è ben diverso dal vivere in una casa di riposo e i vantaggi per gli anziani riguardano sia la sfera emotiva, sia quella sociale, ma anche economica. Sono oltre 1 milione, infatti, gli anziani che vivono con una pensione inferiore ai 500 euro e solitamente questi soldi vengono spesi nell’affitto di un appartamento. La camera in co-housing permette di diminuire di almeno il 30% i costi e permette la divisione di compiti, impegni e spese tra più persone.

Dal punto di vista sociale, invece, l’anziano che convive con altri anziani è stimolato a restare autonomo e autosufficiente. Uno studio effettuato negli USA dimostra come vivere in co-housing permetta di essere autonomi per 10 anni di più rispetto a chi vive da solo. Migliora, inoltre, l’autostima e la percezione della propria identità e gli anziani non si sentono più un peso per i figli.

La convivenza e il monitoraggio con il bracciale salvavita Seremy permette loro di costruirsi una nuova vita e creare nuove relazioni e legami, sul modello di quanto avviene nelle case albergo per anziani.

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