Anziani non autosufficienti in Italia: i numeri e le soluzioni

Quali sono le esigenze degli anziani non auto-sufficienti che vivono da soli e come affrontarle al meglio.

Come riporta il Corriere della Sera “nel nostro Paese sono circa 3 milioni e 860mila gli anziani non autosufficienti (Rapporto Istat 2021 «Le condizioni di salute della popolazione anziana in Italia»), cioè hanno gravi difficoltà nelle attività funzionali di base, motorie, sensoriali (vista e udito), nella memoria e concentrazione (si veda tabella qui sotto), per cui hanno bisogno di assistenza, non solo sanitaria. In media, quindi, il 28,4% della popolazione anziana non riesce a svolgere autonomamente attività fondamentali della vita quotidiana come camminare, salire o scendere le scale mangiare, vestirsi, lavarsi, cucinarsi, prendere le medicine. Al crescere dell’età aumenta progressivamente la quota di anziani con severe limitazioni funzionali: tra i 65-74enni è al 14,6%, raddoppia al 32,5% tra gli anziani di 75-84 anni e quadruplica tra gli ultra ottantacinquenni (63,8%).”

Le soluzioni a un problema in costante aumento

Nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), il Servizio Sanitario Nazionale garantisce alle persone non autosufficienti con malattie croniche l’assistenza sanitaria a casa attraverso l’erogazione delle prestazioni mediche, riabilitative, infermieristiche e di aiuto infermieristico necessarie in base alle specifiche condizioni di salute della persona (Art. 22 del DPCM 12 gennaio 2017). Le cure domiciliari, che prevedono diversi interventi a seconda delle condizioni di salute più o meno complesse, possono integrarsi con le prestazioni di assistenza sociale e di supporto alla famiglia.

Tuttavia ad oggi ben 1 anziano non autosufficiente su 3 vive da solo e per questo con il nuovo anno si dovranno pensare nuove strategie e modi per garantire assistenza agli anziani senza pesare sempre più sulle famiglie in termini di tempo, spesa e competenze.

Le esigenze dell’anziano non autosufficiente

Le esigenze di un anziano non autosufficiente possono essere molteplici e variano in base al grado di dipendenza e alle condizioni specifiche della persona. Tuttavia, ci sono alcune esigenze comuni che spesso devono essere affrontate:

  1. Assistenza quotidiana: Gli anziani non autosufficienti possono richiedere aiuto per svolgere attività quotidiane come il vestirsi, il mangiare, l’andare in bagno e il fare la doccia.
  2. Assistenza sanitaria: Possono necessitare di cure mediche regolari, gestione di farmaci e monitoraggio delle condizioni di salute. Alcuni potrebbero avere bisogno di assistenza per condizioni mediche specifiche come diabete, demenza o problemi cardiaci.
  3. Assistenza nell’ambito della mobilità: Molti anziani non autosufficienti hanno problemi di mobilità e possono richiedere ausili come sedie a rotelle, bastoni da passeggio o altre apparecchiature per spostarsi.
  4. Assistenza emotiva e sociale: L’isolamento sociale è un problema comune tra gli anziani non autosufficienti. È fondamentale fornire sostegno emotivo e sociale, che può includere compagnia, attività ricreative e interazioni sociali.
  5. Adattamenti dell’ambiente: L’ambiente domestico può richiedere modifiche per rendere la casa più sicura e accessibile, come l’installazione di maniglie di sicurezza nei bagni, rampe per sedie a rotelle o eliminazione di eventuali ostacoli.
  6. Supporto familiare o assistenza domiciliare: Molte famiglie forniscono assistenza ai loro anziani non autosufficienti, ma può essere necessario l’aiuto di assistenti domiciliari o infermieri per garantire un livello adeguato di assistenza.

Gli anziani non autosufficienti potrebbero avere bisogno di assistenza nella gestione delle finanze e delle questioni legali, come la pianificazione patrimoniale o la gestione delle questioni burocratiche.

Affrontare queste esigenze richiede spesso una combinazione di risorse familiari, servizi di assistenza domiciliare, supporto medico e altre risorse comunitarie. Ogni situazione è unica, quindi è importante valutare individualmente le necessità dell’anziano per fornire il migliore supporto possibile.

Braccialetto salvavita: una soluzione da considerare

Se l’anziano non autosufficiente vive solo, tra le soluzioni da considerare c’è il braccialetto salvavita Seremy che non solo permette di chiedere aiuto con un grande pulsante SOS, ma monitora i parametri della persona come battiti cardiaci e movimento, qualità del sonno senza dimenticare la segnalazione automatica in caso di caduta o allontanamento dalle zone di guardia.

Adottato da privati e RSA, il braccialetto salvavita Seremy è apprezzato per il suo essere estremamente funzionale e poco invasivo e per il fatto che si tratta di uno strumento veramente semplice da usare anche da chi ha scarsa dimestichezza con la tecnologia.

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