Lo scorso ottobre il Censis e la società Tendercapital hanno reso noti i dati sulla Silver Economy, da cui emerge come l’Italia sia il primo Paese Europeo per numero di over 65. Non solo: gli anziani italiani sono più ricchi del 13,5% rispetto alla media, mentre i Millennials più poveri del 54%. Vediamo quali sono le principali evidenze emerse dall’indagine.
Rapporto sulla Silver Economy: dove va l’Italia
L’obiettivo del rapporto Censis-Tendercapital era la comprensione dei meccanismi alla base della vita di famiglie, imprese e comunità con la volontà di capire per agire, proprio a partire dal tema dell’invecchiamento della popolazione. Si parla, in questo caso, di Silver Economy con cui ci si riferisce a reddito, patrimonio, consumo, fabbisogno e stile di vita, ma anche valori degli anziani. Il tutto senza dimenticare l’eventuale non autosufficienza o la presenza di malattie croniche, anche se oggi più che mai la longevità è vista come una risorsa e una fonte di nuove opportunità di investimento.
In Italia negli ultimi 10 anni gli over 65 sono aumentati di 1,8 milioni. Sono, invece, diminuiti di 1,5 milioni i giovani fino ai 34 anni e si registra un -23,7% delle nascite. Questi dati fanno prevedere che in futuro e, in particolare, nel 2051, ci saranno 19,6 milioni di anziani, ovvero il 22,8% della popolazione.
Si tratta, dunque, di ripensare già da oggi i fabbisogni della società: si vive più a lungo perché si vive meglio e proprio l’Italia è il Paese con la migliore aspettativa di vita in Europa. Anche in questo caso vediamo alcuni dati emersi dal Rapporto sulla Silver Economy:
- la speranza di vita media di una persona in Italia è di 82,7 anni;
- la speranza di vita media delle donne in Italia è di 84,9 anni e per gli uomini di 80,6 anni;
- la Liguria è la regione più longeva d’Italia, seguita da Friuli Venezia Giulia e Umbria.
Il nuovo ruolo degli anziani nella società
L’aumentata speranza di vita in Italia ha modificato il ruolo degli anziani nella società, rendendoli protagonisti di un nuovo percorso personale che li vede impegnati in diverse attività e progetti. Di fronte all’età che avanza, l’unica distinzione che viene fatta è tra anziani autosufficienti e non autosufficienti e in Italia l’essere anziani non è definito dalla pensione, ma dalla mancata autonomia nelle attività quotidiane.
Ad oggi, su 13,7 milioni di anziani solo 2,8 milioni sono non autosufficienti ovvero il 20,7% del totale degli over 65. Negli altri casi si possono considerare gli anziani come generatori di welfare, dato che si occupano regolarmente dei nipoti o erogano soldi alle famiglie dei figli. Non mancano gli anziani che si occupano di altri anziani, in una sorta di mutuo aiuto generazionale.
Infine, sono sempre più gli anziani impegnati nel sociale per un totale di quasi 1,2 milioni di persone che svolgono attività gratuite in associazioni di volontariato per migliorare la coesione sociale e la qualità della vita della comunità.
Anziani non autosufficienti tra badanti e tecnologia
Tuttavia, non tutti gli anziani sono autosufficienti e in Italia si contano oggi ben 2,8 milioni di anziani che necessitano di assistenza, di cui oltre il 40% ha più di 80 anni. Ecco perché il fabbisogno assistenziale della nostra società è elevato e viene coperto quasi esclusivamente dalle famiglie, sia in forma diretta sia con l’aiuto di badanti. Ad oggi in Italia lavorano 1 milione di badanti, che generano una spesa annua per la retribuzione pari a 9 miliardi di euro, sempre secondo i dati emersi dal rapporto sulla Silver Economy.
La longevità oggi rappresenta un valore per chi la vive e ben l’87,6% degli anziani è soddisfatto della propria vita. Trasformare la terza e la quarta età in un periodo da riempire di progetti, idee e nuove attività gratificanti è possibile anche grazie alla tecnologia. Non è un caso se le famiglie scelgono di mantenere il più possibile l’anziano autonomo, dotandolo di sistemi salvavita e di telesoccorso avanzati come Seremy.
Il bracciale in combinazione con l’app installata sullo smartphone dei familiari permette di ricevere richieste SOS dall’anziano, allarmi automatici in caso di caduta o allontanamento dalle zone di guardia. Inoltre si possono monitorare le funzioni vitali come il battito cardiaco, la qualità del sonno e l’attività fisica.
Gli anziani rappresentano, oggi più che mai, una risorsa e vanno tutelati.
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