Seremy è vicino agli anziani nell’emergenza COVID-19

Il salvavita di nuova generazione aiuta i familiari a star vicino ai propri cari anziani che rimangono spesso soli durante l'emergenza Covid
Salvlavita-seremy-covid-19

Dalle analisi dell’Istituto Superiore della Sanità emerge come siano soprattutto gli anziani a soffrire del nuovo Coronavirus e a morire. L’età media dei deceduti è di 81 anni e il virus è molto più aggressivo in chi soffre già di due o tre patologie, come spiega Silvia Brusaferro commentando i dati epidemiologici.

Ad oggi il 16% delle persone decedute ha tra i 60 e i 69 anni, il 30% tra i 70 e i 79 anni e il 42% tra gli 80 e gli 89 anni. Solo il 6% ha, invece, superato i 90 anni di età. Tra i sintomi più frequenti del virus negli anziani vi sono febbre e dispnea, ovvero difficoltà a respirare e per questo è importante adottare gli adeguati strumenti di protezione. In particolare, si consiglia alle persone anziane di:

  • evitare i luoghi affollati;
  • restare il più possibile a casa;
  • spostarsi solo in caso di necessità ed evitare i contatti stretti.

L’elevato grado di mortalità tra i 70-90enni è testimoniato a livello mondiale anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Anziani e COVID-19: la fragilità dei nonni d’Italia

Anche se il Coronavirus colpisce tutte le età, l’infezione ha gli effetti più gravi e severi soprattutto sugli anziani, con conseguenze non limitate all’elevatissimo tasso di mortalità. Proprio l’emergenza COVID-19 ha messo a nudo la fragilità dei nonni d’Italia, che in questa condizione di isolamento e distanziamento sociale rischiano la disabilità funzionale, cognitiva e psico-sociale.

Sarà più difficile, per loro, tornare alla condizione precedente alla pandemia. Con anziano fragile intendiamo in modo particolare il soggetto che non è in grado di rispondere adeguatamente ad un evento di stress, come la diffusione del Covid-19, e che per questo soccombe. È stato dimostrato come sono aumentati gli eventi negativi, che comprendono oltre alla mortalità anche la disabilità e l’aggravamento delle condizioni generali.

Studiare come reagiscono i nostri anziani e monitorarli a distanza con dispositivi come il braccialetto Salvavita Seremy è per questo di importanza fondamentale, anche per poter prendere le migliori decisioni cliniche.

Sono, infatti, aumentati ricoveri ospedalieri e interventi sanitari e devono essere ben chiare le priorità, anche ora che gli ospedali non sono più sotto pressione. Nella maggior parte dei casi la priorità è stabilita sulla base dell’età del soggetto, ma vanno tenuti in considerazione anche altri fattori, come la fragilità del paziente e l’assetto funzionale, cognitivo e psicosociale. Solo in questo modo si può garantire il migliore approccio clinico all’anziano.

Distanziamento sociale e bracciale salvavita Seremy

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla diffusione di dispositivi salvavita e braccialetti salvavita come Seremy. Si tratta di tecnologie per la rapida richiesta d’aiuto da parte dell’anziano solo ai suoi familiari e che sono ancora più importanti nel contesto di distanziamento sociale conseguente all’epidemia di COVID-19.

Munire il proprio caro di un braccialetto salvavita significa vivere più sereni e tranquilli anche quando l’anziano è solo e lontano. Basta, infatti, premere un pulsante per richiedere aiuto in caso di bisogno, ma non solo.

Il bracciale salvavita Seremy monitora le funzioni vitali di chi lo indossa, la qualità del sonno e la quantità di attività fisica, permettendo alla famiglia di conoscere in ogni momento le condizioni dell’anziano e il suo livello di benessere.

Anche per questo Seremy è vicina a tutti voi durante questa situazione di emergenza, insolita e da affrontare senza stress assicurando agli anziani la protezione e il supporto di cui hanno bisogno.

Contattaci qui per maggiori informazioni.

Post Correlati